Chi è il caregiver?
II termine anglosassone, "prestatore di cura" in italiano, si riferisce a un familiare che assiste i propri cari in difficoltà, persone non in grado di provvedere a Ioro stesse a causa di particolari condizioni fisiche, mentali o emotive.
La Confederazione delle organizzazioni di famiglia con persone disabili dell'Unione Europea, definisce il caregiver come una persona non professionista che risponde, in modo gratuito, al bisogno affettivo, relazionale e di sicurezza del proprio caro, parzialmente o totalmente non autosufficiente a causa di svariate problematiche.
Ad oggi, per farsi riconoscere come caregiver bisogna rispettare alcuni requisiti:
- Essere un parente della persona disabile;
- Prestare le cure in modo gratuito, regolare e costante;
- Essere residente in Italia.
Un ulteriore modo per farsi riconoscere come caregiver è il riconoscimento della convivenza con il familiare a cui si presta assistenza, per almeno 6 mesi. La verifica viene effettuata dall'INPS d'ufficio, sulla base delle informazioni fornite dal familiare. Sempre attraverso l'INPS, è possibile accedere a una procedura semplificata denominata "dichiarazione sostitutiva", dove si dichiara di prendersi cura e di assistere la persona indicata.
È inoltre possibile farsi riconoscere come caregiver presentando i seguenti documenti all'Ufficio Locale dei Servizi Sociali:
- Certificati che dimostrano la parentela;
- Documenti medici che confermano le condizioni di salute della persona
e la necessità di assistenza;
- Prova di residenza in Italia;
- Dichiarazione firmata dalla persona assistita che confermi
il ruolo di assistente.
Ma quali sono i diritti
del caregiver?
II sistema di sostegno prevede che lo Stato fornisca:
- Assistenza finanziaria ai caregiver attraverso, ad esempio, l'assegno di cura o il Bonus caregiver;
- Assistenza di sollievo, permettendo al caregiver di prendersi delle pause dall'assistenza continua al proprio familiare;
- Servizi sociali quali il supporto e l'assistenza nella ricerca di alloggi o mezzi di trasporto.
La novità del 2024 è il Bonus caregiver, introdotto attraverso il decreto del 30 novembre 2023. Questo Bonus varia a seconda della Regione o del Comune che stabilisce i requisiti di accesso al sussidio, di conseguenza spetta ai cittadini controllare i vari portali informandosi sull'uscita e sulle scadenze del bando.
Esiste un ulteriore sussidio, I'Ape Sociale (o pensionamento anticipato), per i soggetti che si prendono cura di un proprio familiare. Questo è stato prorogato sino alla fine del 2024 ed è riservato a individui in situazioni di disagio, tra cui:
- Disoccupati;
- Caregiver di familiari disabili, persone con un'invalidità pari
o superiore al 74%;
- Lavoratori impegnati in occupazioni pesanti come operai edili, badanti, autisti di mezzi pesanti, insegnanti d'asilo o infermieri.
NOTA BENE!
II requisito di accesso a questo sussidio è l'avere compiuto 65 anni e 5 mesi, con 36 anni di contributi; esso viene erogato sino all'effettiva data di pensionamento del soggetto richiedente.
Per ottenere l'Ape Sociale è necessario munirsi di una certificazione, ottenibile attraverso la presentazione della domanda e allegando la documentazione specifica per dimostrare il possesso dei requisiti soggettivi. L'Ape sociale non è compatibile con altre prestazioni, ad eccezione dell'assegno sociale.
Ultimo sussidio è l'Opzione Donna, anche questo una forma di prepensionamento. Possono richiederlo le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturate i requisiti anagrafici e contributivi richiesti, ossia:
- Essere donne caregiver;
- Essere invalide al 74%;
- Essere dipendenti o essere state licenziate da aziende che si trovano in crisi aziendale;
- Avere 61 anni o 60 in presenza di un figlio o 59 con più figli;
- Aver versato almeno 35 anni di contributi.
Chi è il caregiver?
II termine anglosassone, "prestatore di cura" in italiano, si riferisce a un familiare che assiste i propri cari in difficoltà, persone non in grado di provvedere a Ioro stesse a causa di particolari condizioni fisiche, mentali o emotive.
La Confederazione delle organizzazioni di famiglia con persone disabili dell'Unione Europea, definisce il caregiver come una persona non professionista che risponde, in modo gratuito, al bisogno affettivo, relazionale e di sicurezza del proprio caro, parzialmente o totalmente non autosufficiente a causa di svariate problematiche.
Ad oggi, per farsi riconoscere come caregiver bisogna rispettare alcuni requisiti:
- Essere un parente della persona disabile;
- Prestare le cure in modo gratuito, regolare e costante;
- Essere residente in Italia.
Un ulteriore modo per farsi riconoscere come caregiver è il riconoscimento della convivenza con il familiare a cui si presta assistenza, per almeno 6 mesi. La verifica viene effettuata dall'INPS d'ufficio, sulla base delle informazioni fornite dal familiare. Sempre attraverso l'INPS, è possibile accedere a una procedura semplificata denominata "dichiarazione sostitutiva", dove si dichiara di prendersi cura e di assistere la persona indicata.
È inoltre possibile farsi riconoscere come caregiver presentando i seguenti documenti all'Ufficio Locale dei Servizi Sociali:
- Certificati che dimostrano la parentela;
- Documenti medici che confermano le condizioni di salute della persona
e la necessità di assistenza;
- Prova di residenza in Italia;
- Dichiarazione firmata dalla persona assistita che confermi
il ruolo di assistente.
Ma quali sono i diritti del caregiver?
II sistema di sostegno prevede che lo Stato fornisca:
- Assistenza finanziaria ai caregiver attraverso, ad esempio, l'assegno di cura o il Bonus caregiver;
- Assistenza di sollievo, permettendo al caregiver di prendersi delle pause dall'assistenza continua al proprio familiare;
- Servizi sociali quali il supporto e l'assistenza nella ricerca di alloggi o mezzi di trasporto.
La novità del 2024 è il Bonus caregiver, introdotto attraverso il decreto del 30 novembre 2023. Questo Bonus varia a seconda della Regione o del Comune che stabilisce i requisiti di accesso al sussidio, di conseguenza spetta ai cittadini controllare i vari portali informandosi sull'uscita e sulle scadenze del bando.
Esiste un ulteriore sussidio, I'Ape Sociale (o pensionamento anticipato), per i soggetti che si prendono cura di un proprio familiare. Questo è stato prorogato sino alla fine del 2024 ed è riservato a individui in situazioni di disagio, tra cui:
- Disoccupati;
- Caregiver di familiari disabili, persone con un'invalidità pari
o superiore al 74%;
- Lavoratori impegnati in occupazioni pesanti come operai edili, badanti, autisti di mezzi pesanti, insegnanti d'asilo o infermieri.
NOTA BENE!
II requisito di accesso a questo sussidio è l'avere compiuto 65 anni e 5 mesi, con 36 anni di contributi; esso viene erogato sino all'effettiva data di pensionamento del soggetto richiedente.
Per ottenere l'Ape Sociale è necessario munirsi di una certificazione, ottenibile attraverso la presentazione della domanda e allegando la documentazione specifica per dimostrare il possesso dei requisiti soggettivi. L'Ape sociale non è compatibile con altre prestazioni, ad eccezione dell'assegno sociale.
Ultimo sussidio è l'Opzione Donna, anche questo una forma di prepensionamento. Possono richiederlo le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturate i requisiti anagrafici e contributivi richiesti, ossia:
- Essere donne caregiver;
- Essere invalide al 74%;
- Essere dipendenti o essere state licenziate da aziende che si trovano in crisi aziendale;
- Avere 61 anni o 60 in presenza di un figlio o 59 con più figli;
- Aver versato almeno
35 anni di contributi.
Fonte: Brocardi.it
Fonte: Brocardi.it